Il Liceo Copernico di Brescia

Questa scuola secondaria superiore è stata scelta insieme ad altre due (una primaria e una secondaria inferiore), per usufruire della collaborazione con Ecophon.

Ciascuno di questi tre casi è rappresentativo di un grado d’istruzione nel ciclo dell’obbligo. Le caratteristiche di ognuno di essi permetteranno di affrontare tematiche differenti per quanto riguarda il miglioramento della riverberazione e del comfort interno nelle aule scolastiche.

L’Istituto è costituito da un edificio storico che affaccia direttamente su via Duca degli Abruzzi e da una sede più recente con ingresso in via Balestrieri. Proprio in riferimento a questa seconda costruzione è stata richiesta la consulenza del Laboratorio di Acustica aderendo al Progetto. L’edificio è collocato in Classe II secondo la zonizzazione acustica vigente del Comune di Brescia (Figura 42) ed esso risale a pochissimi anni fa. Nonostante questo, presenta dal punto di vista acustico delle gravi mancanze e criticità per cui è stato ritenuto un caso di test rilevante perchè rappresentativo di un progettazione/realizzazione in cui l'acustica è passata in secondo piano.

  

Alla luce dei criteri considerati per la selezione del locale più idoneo e compatibilmente con la disponibilità dell’Istituto durante i rilievi, è stata individuata l’aula evidenziata dal riquadro giallo in figura.

Si tiene però a precisare che essa è soggetta al rumore di calpestio proveniente dall’aula corrispondente posizionata al piano secondo. Su espressa richiesta dell’Istituto però, non è stato possibile prendere in considerazione tale aula per l’eventuale intervento.  Per questa ragione, è stato preso utilizzato per i rilievi preliminari l'ambiente al piano primo, essendo perfettamente assimilabile alla maggior parte dei locali adibiti ad aula scolastica presenti nell’edificio.

L’aula analizzata ha dimensioni 8.0 x 6.4 x 3.2 m che corrispondono ad una superficie di circa 50 m2 per un volume di circa 160 m3. La prima sessione di misure si è svolta il 7 giugno 2013.

I requisiti acustici passivi

Come in numerose altre occasioni, sono state prese immediatamente in considerazione le prestazioni delle partizioni edilizie in termini di isolamento passivo che esse sono in grado di offrire ai rumori provenienti dall'esterno del locale. In riferimento alla normativa UNI 11367 (volontaria e non cogente), è possibile confrontare la situazione attuale con i limiti suggeriti nell’appendice A in termini di prestazioni di base o superiore. Si vedano in tabella i risultati ottenuti in termini di indici (non quindi come andamento in frequenza, ma come valore unico calcolato secondo la UNI EN ISO 717 parte 1 e 2).

 

Prestazione di base

Prestazione Superiore

Valore misurato

Note

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 50

almeno 55

57

Dall’aula al piano sopra a quella di interesse

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

47

Dall’aula adiacente a quella di interesse

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

30

Dal corridoio

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]

al massimo 63

al massimo 53

73

Dall’aula al piano sopra a quella di interesse

La conclusione che si può trarre dai valori esposti è che esistono due problematiche importanti: la prima dovuta alle scarse prestazioni fonoisolanti offerte dalla porta di accesso all’aula; la seconda legata alla trasmissione strutturale che avviene per mezzo del solaio e dei pilastri portanti. Se dunque la prima è una scelta che può essere corretta con la semplice (ma comunque onerosa) sostituzione delle porte, la seconda problematica mette invece in evidenza una falla nella progettazione che non potrà essere migliorata se non con ingenti e invasivi interventi.

Per comprendere ancora una volta l'importanza della scelta del locale più idoneo, si confronti il livello di calpestio misurato posizionando la sorgente di rumore nell'aula soprastante (qui a sinistra) e in quello sottostante (qui a destra). Com'è quasi ovvio pensare, il contributo derivante dal solaio posto al secondo piano è molto più rilevante di quello al piano di sotto. Ecco mostrata ancora una volta l'importanza di poter ottimizzare ambienti che non siano soggetti al calpestio da locali posti al di sopra di essi.

Il tempo di riverberazione

Coerentemente con quanto appena esposto, l'aula evidenziata dal riquadro giallo è stata sottoposta anche a valutazione del TR, fornendo i risultati mostrati di seguito.

Ancora una volta, i valori misurati sono assolutamente lontani da ogni riferimento considerato, sia esso legislativo o normativo, cogente o volontario. La cosa che pare più grave è proprio la recente costruzione dell'edificio e quindi la totale assenza di attenzione nei riguardi delle esigenze acustiche per un luogo la cui destinazione d'uso non può prescindere dal comfort acustico. Al momento però di eseguire effettivamente i lavori di bonifica si è preferito concentrare l'attenzione sul locale analogo posto di fronte rispetto al corridoio (ossia quello nel riquadro verde). Esso infatti si affaccia sul cortile interno, anzichè sulla strada ed è quindi meno soggetto ai rumori ad esempio provenienti dalla palestra al di là della via. I due locali possono ritenersi del tutto assimilabili.

In questo caso è stato scelto il prodotto della linea Master A per creare un controsoffitto piano che si inserisse nel ontesto esistente, senza alterare neppure l'impianto d'illuminazione. La particolarità in questo caso è la scelta delle dimensioni delle piastre che sono comunque quadrae, ma da 1200 x 1200 mm. Attenzione in questo caso per un duplice aspetto:

  • nel caso fosse per qualsiasi ragione necessario sostituire una porzione del controsoffitto, l'area minima sarebbe necessariamente da 1200 x 1200 mm (a meno di casi particolari, come bordi, angoli, ecc.);
  • nei casi in cui l'intercapedine con il soffitto retrostante sia molto ridotta (come appunto nel caso in esame) la manovrabilità di lastre così estese è sensibilmente ridotta e questo potrebbe portare qualche difficoltà ai posatori.

A bonifica eseguita, l'aula appariva minimamente modificata nel suo aspetto estetico, avendo ridotto l'altezza del locale di soli 15 cm.

Nei video seguenti è possibile apprezzare il miglioramento tra la fase iniziale e quella che ha previsto la posa del controsoffitto. Anche per un orecchio poco esperto, è chiaro il miglioramento in termini di riduzione della riverberazione..

PRIMA - AULA ARREDATA E NON TRATTATA

 

SECONDA FASE - POSA DEL CONTROSOFFITTO

 

Questo intervento ha portato sensibili miglioramenti, anche se il confronto tra i valori ipotizzati e quelli misurati post bonifica mette in luce uno scostamento anche pari al 50% per le frequenze medio alte. In compenso in bassa frequenza, l'accordo tra i dati calcolati e rilevati è ottimo, forse anche grazie alla dimensione elevata dei singoli pannelli che parzialmente si comportano come membrane vibranti.

In seconda fase, si è deciso comunque di inserire un pannello aggiuntivo sulla parete di fondo, costituito da una singola lastra in cartongesso, distanziata dal muro da profilati a C da 50 mm e rivestito da pannelli fonoassorbenti tipo Master B semplicemente incollati. Questo intervento avrebbe dovuto funzionare in modo duplice:

  • da una parte, l'influenza del materiale poroso di cui si avvertono gli effetti positivi soprattutto in alta frequenza;
  • dall'altra, il meccanismo del pannello vibrante accordato secondo le dimensioni e la massa della lastra di cartongesso, rispetto all'intercapedine retrostante.

Questo materiale aggiuntivo è stato posto quanto più in alto possibile, per evitare che gli studenti, con comportamenti maleducati potessero ridurne l'efficacia. D'altra parte, sarebbe di per sè più utile se fosse posizionato in corrispondenza dell'altezza in cui giungono le onde sonore del docente che parla in piedi i seduto (quindi per un altezza compresa tra 1.3 e 1.8 m circa, anzichè tra 2.4 e 3.0 m come è stato fatto). Inoltre, per usufruire dell'effetto "membrana vibrante" è necessario che l'aria racchiusa tra il pannello e la parete retrostante sia in qulche modo "pompata". Questo non è possibile se la veletta non viene chiusa adeguatamente, oltre alla sola presenza dei profilati metallici.

Il video che segue è stato girato al termine della posa dei pannelli sulla parete di fondo. E' difficile riuscire ad apprezzare il miglioramento rispetto alla precedente "SECONDA FASE", ma rimane netta la differenza rispetto alla situazione iniziale.

TERZA FASE - TRATTAMENTO DELLA PARETE DI FONDO

 

Le misure di verifica eseguite nel settembre 2013 hanno portato i seguenti risultati. Seppur la situazione è decisamente migliorata rispetto alle condizioni iniziali e i valori ad oggi rispettino i limiti legislativi e normativi nazionali, le bonifiche in questo locale non sono state sufficienti a raggiungere gli obiettivi del Progetto.

Considerando però anche le carenze in termini di requisiti passivi già presentate, si sottolinea qunto una migliorata riverberazione possa influire positivamente sul contenimento del rumore di fondo.

 

 

 


Associazione Genitori Sordi Bresciani
Via Castellini, 5/9 - 25123 Brescia (BS)
Tel. +39.0303751166 - Fax +39.0303751166


Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
Mail: ing.anna.marchesini@gmail.com