L'Audiofonetica di Mompiano

Dal 1974 la scuola Audiofonetica di Mompiano è una realtà di rilievo nell'integrazione delle disabilità di tipo uditivo. Essa si articola in scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado.

Dal punto di vita della collocazione nel contesto urbano, essa a livello amministrativo si trova in una posizione molto buona, perchè inserita nella classificazione acustica del Comune di Brescia in Classe II. Tale area non si esaurisce con i confini dell'edificio, ma si estende anche alla zona residenziale adiacente. L'arteria veicolare posta ad ovest non crea problematicità rilevanti, neppure alla luce del piano inclinato della collina che tende a riflettere il fronte sonoro anzichè lasciarlo disperdere.

In data 22 marzo 2013 è stato possibile accedere ai locali per predisporre una sessione di rilievi strumentali completa e articolata in:

- misure del tempo di riverberazione;

- misura dei requisiti acustici passivi;

- misure binaurali.

La particolarità di questi locali è di avere un grande sviluppo in altezza (4.8 m) ed essere vincolati da precisi limiti imposti dalle Belle Arti. Inoltre il soffitto è in legno, con travi a vista, per cui un eventuale intervento andrà valutato con molta cura per tutelare gli elementi architettonici presenti.

La misura del tempo di riverberazione mediato nello spazio interno (sia in pianta che in altezza) ha portato un andamento in funzione della frequenza riportato nel grafico seguente.

I riferimenti considerati (come meglio spiegati qui) fanno riferimento alla legislazione vigente in Italia (DM '75), ad una normativa di buona tecnica nella cui Appendice C viene fatto esplicito riferimento ad ambienti in cui la comprensione della parola svolge funzione primaria (UNI 11367) e infine un testo sviluppato nel Regno Unito in cui si cita esplicitamente l'esigenza di inserire in aula uno studente con deficit uditivo (BB 93).

L'andamento misurato in termini assoluti non raggiunge valori impressionanti, soprattutto se relazionati al volume notevole del locale. Nonostante questo, esso supera i limiti imposti anche laddove il volume è proprio uno dei parametri considerati (ad esempio la UNI 11367).

L'importanza di intervenire quindi, non è solo dettato dalla natura intrinseca dell'Istituto che dovrebbe elevarsi ad esempio per la disabilità uditiva sotto ogni punto di vista, ma anche per il semlice rispetto della legislazione.

 

[in attesa di misure di verifica]


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Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
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