Per il tecnico

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Dal punto di vista tecnico le cose da tenere in considerazione sono molte, così come sono numerosi i miglioramenti possibili, anche a costi ridotti.

La zonizzazione acustica:

  • Verificare, alla luce di quanto previsto dalla legislazione vigente in materia, l'esistenza di un piano di zonizzazione acustica approvato e adottato.
  • A partire da questo, valutare in quale classe è inserito l'edificio tenendo conto delle sorgenti che possono disturbare (vie di traffico intenso, attività produttive, ecc.) e di quali possono essere disturbate dall'attività scolastica (momenti di ricreazione all'aperto, ma soprattutto traffico indotto all'inizio e alla fine delle ore scolastiche). In termini del tutto generali, la Classe II è quella più indicata nella maggior parte dei casi. Nonostante il decreto attuativo preveda la Classe I infatti, le linee guida regionali assumono che le attività scolastiche possano rientrare anche in Classe II e in Classe III.
  • Se si ritiene che l'area circostante sia molto critica, richiedere eventualmente una campagna di monitoraggio per verificare il rispetto dei limiti assoluti nel periodo diurno. Nel caso essi non siano rispettati, procedere con la bonifica, come previsto dalla legge.
  • Se la zonizzazione acustica non è ancora vigente (perchè non approvata o mai realizzata), sollecitarne il piano di stesura e nel frattempo fare riferimento al D.P.C.M. 01/03/1991.

Testi di riferimento:

- D.P.C.M. 01/03/1991 - Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno;

- D.P.C.M. 14/11/1997 - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

 

L'isolamento dai rumori esterni

Per quanto riguarda i requisiti passivi, essi sono generalmente da prendere in considerazione durante la progettazione dei nuovi locali, perchè la bonifica ad opere ultimate è molto più dispendiosa e di esito incerto. Ci sono però alcuni interventi di manutenzione o ristrutturazione che potrebbero coinvolgere anche gli aspetti acustici.

Nel caso sia possibile sostituire le finestre leggere quanto riportato qui.

Nel caso sia possibile sostituire le porte leggere qui.

Nel caso siano previsti lavori di manutenzione che coinvolgono le pareti:

  • Evitare di ridurre la sezione delle pareti verticali. Nel caso sia necessario far correre nuovi cavi elettrici, valutae la possibilità lasciarli esterni, utilizzando poi gli appositi coprifilo.

Testi di riferimento:

- D.P.C.M. 05/12/97 - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici;

- UNI 11367 - Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera.

 

La riverberazione interna

Per valutare il tempo di riverberazione e confrontarlo con i limiti legislativi o con gli obiettivi che ci si vuole prefiggere:

  • Misurare il tempo di riverberazione così come previsto dalla normativa più aggiornata (ad oggi UNI EN ISO 3382 Parte 2). In generale, un semplice battito di mani all'interno dell'aula (fatto con porta e finestre chiuse) può già dare un'idea della situazione.
  • Confrontare i valori misurati con i limiti che si considerano.
  • Valutare il possibile miglioramento a fronte dell'inserimento di materiale fonoassorbente, eseguendo delle previsioni di massima attraverso ad esempio la formula di Sabine.

Nel corso del Progetto è stato possibile misurare il tempo di riverberazione in un discreto numero di locali. Nel grafico seguente vengono riportati i valori prima di attuare eventuali bonifiche acustiche. Come appare evidente la variabilità è molto ampia a partire da valori relativamente bassi che si avvicinano ai limiti legislativi, fino a raggiungere picchi massimi assolutamente incompatibili con un'adeguata fruizione dei locali, non solo per chi ha difficoltà uditive, ma anche per tutti coloro che interagiscono all'interno di tali ambienti.

Non bisogna dimenticare che tali valori (così come i limiti legislativi) sono da relazionare alla caratteristiche geometriche dei locali. Di seguito, si mostra il tempo di riverberazione mediato in frequenza e rappresentato in funzione del volume degli ambienti presi in considerazione. La linea rossa descrive il limite che non andrebbe superato secondo le prescrizioni normative.

 

 

Testi di riferimento:

- Circolare Ministeriale 22/05/1967 - Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici;

- D.M. 18/12/1975 (e relativo aggiornamento del 13/09/1977) - Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica [...];

- UNI 11367 - Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera.;

- Building Bulletin 1993;

- BATOD.


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Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
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