La Rodari di Verolanuova

Questa scuola primaria è stata scelta, insieme ad altre due (una secondaria inferiore e una superiore), per usufruire della collaborazione con Ecophon.

Ciascuno di questi tre casi è rappresentativo di un grado d’istruzione nel ciclo dell’obbligo. Le caratteristiche di ognuno di essi permetteranno di affrontare tematiche differenti per quanto riguarda il miglioramento della riverberazione e del comfort interno nelle aule scolastiche.

Nel Febbraio 2013 sono iniziati i contatti con la Dirigente Scolastica della scuola Rodari. In base ai criteri già esposti qui, sono state prese in considerazione due aule che potenzialmente risultavano più idonee delle altre.

L'aula che affaccia sul cortile interno

Uno degli ambienti presi in esame è un’aula collocata nella parte nuova dell’edificio al piano primo. Essa presenta numerosi vantaggi tra cui avere un volume ridotto grazie ad un’altezza medio-bassa del locale (7.2 x 6.4 x 3.2 m) e affacciarsi sul cortile interno anziché sulla via di traffico.

  

Le misure di riverberazione sono state svolte più d'una volta in fasi successive, la prima delle quali ha previsto l'aula completamente svuotata degli arredi mobili. In un secondo momento, la misura è stata ripetuta dopo aver introdotto i banchi, le sedie e la cattedra. Il confronto del TR misurato è riportato qui di seguito. Nel grafico i valori rilevati sono confrontati con i limiti calcolati come prescritto dal DM '75 e dalla UNI 11367 (per la legislazione vedi qui). In particolare essi vanno confrontati con i soli valori misurati ad ambiente arredato. Il confronto delle due condizioni rimane comunque utile  per capire l'influenza della diffrazione degli spigoli introdotti dagli oggetti, rispetto al calo dell'energia presente nell'ambiente e quindi della riverberazione.

 

 

I valori di TR, seppur superiori ai limiti presi a riferimento, non si rivelano particolarmente critici a partire dalle medie frequenze (circa 500 Hz). Questo locale sembrava quindi essere molto indicato per una bonifica acustica. Dopo aver svolto però anche le verifiche dei requisiti passivi, sono emerse alcune problematiche di difficile risoluzione. In riferimento alla normativa UNI 11367 (volontaria e non cogente), è possibile confrontare la situazione attuale con i limiti suggeriti nell’Appendice A in termini di prestazioni di base o superiore. Di seguito sono riportati i valori degli indici unici, non quindi come andamento in frequenza, ma come valore unico calcolato secondo la UNI EN ISO 717 parte 1 e 2. I rispettivi andamenti in frequenza non evidenziano alcuna peculiarità. (E' possibile chiedere i valori puntuali in bande di terzi d'ottava all'indirizzo ing.anna.marchesini@gmail.com)

 

Prestazione di base

Prestazione Superiore

Valore misurato

Note

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

43

Dall’aula adiacente

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

25

Dal corridoio

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]

al massimo 63

al massimo 53

76

Dall’aula adiacente

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]

al massimo 63

al massimo 53

71

Dal corridoio

 

Per quanto riguarda il livello di calpestio, esso è stato determinato tra ambienti posti sul medesimo piano e non tra ambienti sovrapposti, proprio in virtù del fatto che le aule collocate al primo piano non hanno locali posti al piano superiore che possano arrecare disturbo.

Dai valori riportati appare chiaro che le strutture edilizie presenti in questa parte di edificio non forniscono la protezione passiva ai rumori esterni sufficiente, né in termini di trasmissione aerea, né strutturale. In particolare, per quanto riguarda la porta di accesso, essa presenta alcune delle criticità più comuni che sono alla base delle insufficienti prestazioni fornite in termini di isolamento aereo, tra cui:

  • Il sopraluce fornisce un grado di isolamento acustico decisamente minore rispetto alla parete opaca e quindi andrebbe ridotto quanto più possibile, se non addirittura eliminato;
  • Il doppio battente anziché la singola anta, aumenta il perimetro lungo cui le guarnizioni mancanti favoriscono la trasmissione del rumore;
  • La stratigrafia leggera della porta non garantisce alcuna prestazione in riferimento ai valori suggeriti dalla normativa.

  

Dal punto di vista della scelta per l’ottimizzazione di un locale ai fini del progetto però, le problematiche riscontrate in termini di requisiti passivi sono generalmente molto dispendiose da risolvere e con esito incerto. In tale contesto è sempre meglio agire in fase progettuale. L’attenzione si è quindi spostata sull’altra aula considerata e collocata nella porzione più vecchia di edificio.

L'aula che affaccia sull'ingresso principale

In accordo con la Dirigente Scolastica è stato scelto il locale adiacente l’Aula di Studio. Esso era inizialmente adibito ad altra funzione e questo giustifica la prima sessione di misura svolta in condizioni di aula completamente vuota. Anch’esso presenta alcune problematiche, tra cui:

  • la presenza di un elevatore nel locale attiguo (utilizzato però esclusivamente dal personale non con assiduità durante il periodo delle lezioni);
  • l'affaccio sul fronte stradale (che però è un asse veicolare locale utilizzato soprattutto in relazione all’attività scolastica di entrata e uscita degli studenti);
  • la superficie dell’ambiente piuttosto ridotta (7.2 x 5.1 x 4.0 m da cui circa 37 m2) ma nella prospettiva di ospitare una classe con disabilità che prevede la possibilità di limitare il numero di alunni a 18, sono sufficienti 33 m2 per garantire la superficie di 1.8 m2 a testa previsti dalla normativa, come verificato proprio dalla Dirigente Scolastica.

In analogia al caso precedente, sono stati valutati i requisiti passivi anche per l’aula che affaccia sulla strada. Si tenga presente che in parte i livelli di calpestio misurati risentono dello scarso isolamento fornito dalla porta e per questo motivo i livelli riferiti al corridoio vanno messi in relazione con quelli tra due aule adiacenti. In tabella sono riportati i valori degli indici unici, non quindi come andamento in frequenza, ma come valore unico calcolato secondo la UNI EN ISO 717 parte 1 e 2. I rispettivi andamenti in frequenza non evidenziano alcuna peculiarità. (E' possibile chiedere i valori puntuali in bande di terzi d'ottava all'indirizzo ing.anna.marchesini@gmail.com)

 

Prestazione di base

Prestazione Superiore

Valore misurato

Note

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

55

Dall’aula adiacente

Descrittore dell’isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w [dB]

almeno 45

almeno 50

31

Dal corridoio

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]

al massimo 63

al massimo 53

44

Dall’aula adiacente

Descrittore del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L’nw [dB]

al massimo 63

al massimo 53

60

Dal corridoio

Dal confronto con i risultati mostrati per l’aula precedente, risultano chiare le prestazioni migliori di questo locale rispetto all’aula che affaccia sul cortile.

Una volta quindi verificati i requisiti passivi, è stato possibile orientare i rilievi su questo locale anche per quanto riguarda il tempo di riverberazione e il comfort interno.

Il tempo di riverberazione è stato misurato anche in questo caso prima ad aula vuota (28/03/2013) e poi ad aula arredata (31/05/2013).

I dati misurati a locale arredato nella configurazione "aula scolastica" sono stati confrontati quindi con i valori di riferimento. Di seguito si pongono a confronto i medesimi dati visualizzati con una differente scala delle ordinate.

I valori misurati secondo normativa sono decismente superiori non solo al testo inglese BB93, ma anche ai valori richiesti dalla legislazione italiana. La bonifica però di questo fenomeno è molto più efficace ed economica rispetto a quella dei requisiti passivi. Questo ambiente si presta molto bene per un intervento che riguardi l’inserimento di pannelli fonoassorbenti per la riduzione della riverberazione interna, anche in virtù del notevole sviluppo in altezza, che sarà vantaggiosamente ridotto dall’inserimento di un controsoffitto piano.

In particolare è stato scelto il prodotto denominato Gedina A di Ecophon nel formato 1200 x 600 mm per creare un controsoffitto piano che funga da superficie fonoassorbente. Nel grafico è possibile notare la differenza in termini di prestazioni fonoassorbenti nel caso in cui il medesimo pannello sia montato a circa 50 mm dal soffitto (linea tratteggiata) oppure a 200 mm (linea rossa continua). È evidente il beneficio dovuto al montaggio distanziato dalla parete, soprattutto in bassa frequenza. Di conseguenza, sfruttando il notevole sviluppo verticale della stanza, è stato possibile creare un’intercapedine di considerevole dimensione, per massimizzare l’effetto fonoassorbente in bassa frequenza, contribuendo infine alla riduzione del volume dell’aula, tutti fattori concomitanti per la riduzione della riverberazione.

Durante le fasi di montaggio, è stato possibile utilizzare i connettori hänger che permettono di creare un’intercapedine fino a circa 600 mm. Il limite inferiore nel locale in esame è stato dettato dalla presenza di una finestra apribile sopra alle ante vetrate. È stato possibile così distanziarsi dal soffitto esistente per quasi 500 mm. Il cassonetto, chiuso dietro al controsoffitto, rimane perfettamente ispezionabile, grazie alla disposizione dei pannelli amovibili.

Per limitare quanto più possibile l’esborso a carico del Comune, è stato infine deciso di mantenere inalterato l’impianto di illuminazione, che dopo verifica del tecnico, è stato semplicemente ribassato per emergere dai pannelli del controsoffitto. In alternativa sarebbe stato possibile sostituire le plafoniere con un sistema integrato nella soluzione fonoassorbente.

Una prima fase di verifica ha riguardato quindi la misura del tempo di riverberazione dopo l’inserimento dei pannelli Gedina A. Di seguito è mostrato il confronto tra i valori ipotizzati da calcolo e quelli effettivamente misurati in opera. A partire dai 315 Hz l'accordo è molto buono anche se in alta frequenza il calcolo sovrastima leggermente le prestazioni reali.

Alla luce del divario tra basse e alte frequenze, è stato scelto di inserire un prodotto aggiuntivo denominato Extra Bass solo nelle fasce laterali sopra al controsoffitto, come da immagine seguente. I risultati ottenuti sono molto buoni ed è possibile apprezzare anche il miglioramento fornito dai pannelli Extra Bass nella fascia medio-bassa di frequenze (tra i 200 e i 400 Hz). Il confronto però con i valori imposti dal testo inglese BB93 non sono ancora soddisfatti e per gli obiettivi che si pone questo Progetto, è necessario un ulteriore intervento.

Per quanto riguarda il suggerimento fornito dal testo inglese BB93, sarebbe possibile ottimizzare ancora la situazione, se il tempo di riverberazione raggiungesse valori pari a 0,4 s per le frequenze comprese tra 400 e 2500 Hz. Tempi  così brevi potrebbero in generale comportare un abbassamento troppo evidente del livello di pressione sonora della voce dell’insegnante, con conseguente affaticamento, soprattutto in classi molto lunghe in cui le ultime file sono distanti anche parecchi metri. Nel caso in esame però, la configurazione dell’aula, con prevalente sviluppo in larghezza, permette e agevola la possibilità di intervenire con un’ulteriore fase, che prevede l’inserimento di pannelli Master A 1200x1200 mm incollati sulla fascia alta della parete di fondo (di fronte alla cattedra).

Questa fase è stata eseguita dopo le vacanze natalizie e in data 18/01/2014 sono stati svolti i rilievi di verifica. Nel grafico è riportato l’andamento del TR misurato dopo quest'ultima fase e confrontato sia con la situazione ante-operam (aula arredata) sia con i valori di riferimento comprensivi di quelli previsti dal testo inglese BB93.

  

Il risultato ottenuto dopo questo ulteriore intervento è decisamente soddisfacente. Dal punto di vista visivo, il cambiamento è stato poco invasivo, anche perchè tutti i pannelli sono stati scelti di colore bianco sia per massimizzare la luminosità della stanza, sia perchè il prodotto bianco è il più economico.

Dal punto di vista del progettista che vuole calcolare la quantità di materiale da aggiungere a partire dai dati di assorbimento forniti nella scheda informativa del prodotto, è mostrato il grafico che pone a confronto i valori ipotizzati con quelli misurati dopo la posa in opera dei 8.64 m2 del pannello di fondo, sempre in riferimento ai dati iniziali del locale

I dati forniti dal produttore per il pannello Master A posato nella modalità incollato a parete sono decisamente affidabili a partire dai 200 Hz.

Infine, viene mostrato il progressivo miglioramento ottenuto dalle varie fasi d'intervento.

E' importante sottolineare che la posa del controsoffitto è certamente la bonifica più significativa in termini di miglioramento assoluto. Tutte le fasi successive concorrono progressivamente al raggiungimento dell'obiettivo, ma dal punto di vista soggettivo del singolo fruitore, pochi riuscirebbero a percepire distintamente e quantificare correttamente i miglioramenti tra la seconda e la terza fase. Anche per questa ragione, ma soprattutto per la concomitanza delle vacanze natalizie, è stato scelto di sottoporre un questionario a tutto il corpo docente e studentesco della scuola primaria. Prima però vengono di seguito presentati i video realizzati dopo le tre fasi d'intervento.

PRIMA FASE - AULA NON TRATTATA

 

SECONDA FASE - POSA CONTROSOFFITTO

 

TERZA FASE - INSERIMENTO PANNELLI EXTRA BASS

 

I moduli distribuiti nell’Istituto Rodari si articolano in due questionari, uno per i 27 insegnanti (quello fornito direttamente da Ecophon) e uno per i 332 studenti (sulla base di quello dell’Università, con alcune modifiche e integrazioni alla luce del fatto che alcuni dei destinatari hanno da poco iniziato la classe prima e non sanno bene leggere e scrivere).

I risultati derivanti dai questionari degli insegnanti non si sono rivelati particolarmente utili, perché a differenza di quello che viene presentato per il caso di Chiesanuova, qui spesso manca l’indicazione dell’ambiente a cui si fa riferimento durante la compilazione. È possibile comunque estrapolare delle opinioni generali, quali una migliore condizione lavorativa e di salute laddove il rumore è contenuto e le urla dei bambini e la necessità di alzare la voce meno presenti.

Un aspetto emerso anche dai questionari degli studenti, è certamente il poco spazio a disposizione. In alcune classi infatti, come appunto quella oggetto di bonifica, la geometria interna non permette o ostacola gli spostamenti di banchi e studenti. Questo fattore non deve essere trascurato perché, seppur la legislazione italiana reputi sufficiente 1.8 mq/persona, il legislatore dovrebbe considerare che i tempi cambiano e le lezioni di tipo frontale in cui i ragazzi sono seduti e fermi ai loro banchi non rappresentano più l’unico metodo di insegnamento utilizzato. I lavori di gruppo ad esempio, arrivano ad occupare anche fino il 40% del tempo totale di lezione, come riportato appunto nei questionari forniti dai docenti.

Per quanto riguarda i formulari compilati dagli studenti, alla domanda “Quanto si sente il rumore che proviene dalla strada?” il 61% degli interpellati dell’aula trattata ha risposto “Per Nulla” a testimonianza che seppur la collocazione dell’ambiente poteva sembrare non ottimale a causa della finestra sulla via di traffico, essa non ha compromesso la resa del locale. Questo è confermato dalle risposte di tutti gli studenti che si trovano a lavorare nelle aule affacciate al tracciato veicolare. In particolare, quelli del piano terra (psicologicamente protetti dalla siepe) hanno risposto “Per Nulla” tra il 56% e il 89%, mentre al piano primo emerge la condizione un po’ svantaggiata dell’aula in angolo che affaccia sull’ingresso carraio, dove il 24% ha risposto “Molto”.

Anche in riferimento al rumore proveniente dalla aule vicine, il 61% dell’aula trattata ha risposto “Per Nulla”, a differenza ad esempio dell’aula posta al piano terra lato palestra, tra altre due aule con la medesima funzione, in cui il 45% degli alunni risponde “Molto” (condizione particolarmente sfavorevole perché completamente circondata da altri locali analoghi, sia accanto che sopra).

Per quanto riguarda invece il rumore proveniente dal corridoio, si precisa che le verifiche dei requisiti passivi (che hanno portato ad un indice di isolamento acustico pari a 31 dB) sono state eseguite prima di un intervento artigianale mirato a ridurre le fughe acustiche attraverso le fessure della porta. Di seguito si può vedere che la scuola ha provveduto in modo autonomo all’installazione di profili di legno massiccio lungo tutto il perimetro delle ante. La classe intervistata dopo questa modifica risponde “Molto” nel 17% dei casi. Questo viene segnalato perché le altre classi che si aprono sul medesimo corridoio, riportano risposte analoghe tra il 21% e il 90% dei casi. Certo, l’intervento artigianale non può che essere temporaneo, nell’attesa di una bonifica più significativa. Esso porta però alcuni piccoli miglioramenti.

Al quesito “Quanto ti disturbano i tuoi compagni che chiacchierano durante la lezione?” il 44% degli studenti nell’aula trattata rispondono “Molto”, ben al di sotto del 90% e 76% dei loro colleghi delle classi analoghe per anno di corso e collocazione. Questo dato è importante per un duplice aspetto (che varrebbe la pena di approfondire in futuro). Anzitutto, al contrario di ciò che avviene per l’effetto Lombard, laddove l’ambiente è più silenzioso, è comportamento diffuso quello di parlare a voce più bassa. Inoltre, a seguito dei questionari distribuiti ai ragazzi dell’Associazione Genitori dei Sordi Bresciani, è emerso che proprio il chiacchiericcio dei compagni è una delle maggiori cause di disturbo per studenti audiolesi. Il poterlo contenere, attraverso una riverberazione ridotta al minimo, è certamente un risultato molto significativo, soprattutto per quelle fasce d’età in cui i bambini sono ancora vivaci e rumorosi, ma che sono anche quelle più importanti per l’apprendimento.

 

 


Associazione Genitori Sordi Bresciani
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Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
Mail: ing.anna.marchesini@gmail.com