L'IISS Golgi di Brescia

La visita all'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore (IISS) Camillo Golgi si è svolta all'inizio di giugno 2013, prima che le lezioni terminassero. In questo modo è stato possibile predisporre una sessione di misure completa e articolata in:

- tempo di riverberazione;

- requisiti passivi;

- registrazioni binaurali (le quali richiedono in effetti la presenza degli studenti).

Il problema principale è stato certamente capire quale aula si poteva prestare meglio ad essere ottimizzata dal punto di vista acustico.

Rispetto al contesto urbano, l'IISS si trova in un'area molto urbanizzata, vicino ad una via di traffico rilevante (posta in Classe III della zonizzazione acustica comunale). Nel riquadro rosso dell'immagine seguente è evidenziata la struttura scolastica, collocata invece in Classe II.

L'edificio si sviluppa su un piano terra molto articolato e su un primo piano limitato ad un'unica porzione. In quest'area vengono a crearsi due cortili interni (in verde nell'immagine precedente) attorno ai quali si affacciano le numerose aule. E questo dal punto di vista acustico è un grosso problema perchè il rumore di ciascun locale può confluire in questi spazi comuni e propagarsi nelle altre aule, prima di riuscire ad uscire dall'alto.

Come nella maggior parte degli altri casi, uno dei criteri per la scelta del locale più idoneo è stato la tutela rispetto al rumore proveniente dal contesto urbano. Le misure sono state quindi eseguite in un'aula del corridoio centrale (in giallo nella figura seguente), che si affaccia però proprio su questi spazi.

Nell'ipotesi che durante il normale utilizzo (non quindi a ridosso delle vacanze estive) il rumore proveniente dalle aule di fronte sia molto più rilevante di quello ambientale, sarebbe opportuno rivedere la scelta fatta. In particolare, in aggiunta ai criteri che normalmente possono essere presi in considerzione, in questo caso sono da evitare le aule evidenziate in rosso che confinano con i servizi igienici (laddove non sia possibile riservarne l'uso alla sola classe d'interesse) e quelle adiacenti al corridoio più ampio (che affaccia sull'atrio del piano terra). Un discorso specifico sarebbe da fare per i locali segnati in viola, al di sotto dei quali non vi è uno spazio chiuso, ma un porticato (visibile nella fotografia precedente, a destra). In questo caso va valutato l'isolamento di facciata anche tenendo conto della superficie del pavimento.

Un buon compromesso potrebbe essere rappresentato dall'aula d'angolo in azzurro. Anche per essa la porzione di facciata è maggiore, ma ha il vantaggio di non essere inserita tra due locali analoghi (e quindi utlizzati per i medesimi intervalli di tempo). Un passo successivo potrebbe essere anche considerare la sua analoga (riquadrata in azzurro), la cui superficie di facciata è limitata alla sola porzione con i serramenti, perchè le altre pareti sono tutte interne. Sempre una volta verificato che la vicinanza con le aule viola non sia critica. Le considerazioni fatte per le due aule azzurre non sono valide per le loro simmetriche sul lato destro, perchè esse sono molto più vicine al fronte stradale.


 

In ogni caso, i volumi e le geometrie sono abbastanza ripetibili e le misure eseguite nell'aula gialla possono essere prese a riferimento almeno iniziale. Un'ulteriore problematicità deriva dal fatto che i locali hanno forma in pianta pressochè quadrata, anzichè rettangolare e questo comporta la formazione e il perdurare di modi ondulatori stazionari.

Dalla misura del tempo di riverberazione è emerso un andamento certamente troppo alto rispetto ai valori limite dettati sia dalla legislazione vigente (DM '75) che dai testi presi a riferimento (uni 11367 e BB 93).

La possibilità di intervenire, installando ad esempio un controssoffitto piano è vincolata oltre che da limiti economici, anche dalla necessità di inserirsi in un esistente in cui l'altezza del locale non è molta e dalla presenza dei cassonetti per gli avvolgibili. Sarebbe inoltre opportuno verificare la possibilità di confinare le travi strutturali (che rappresentano un ponte acustico di grande rilevanza) all'interno di cavedi insonorizzati. Le plafoniere, come già visto in altri casi, non rappresentano un problema perchè possono essere abbassate (come fatto al Copernico) o sostituite e integrate nel sistema del controsoffitto (come a Pontoglio).


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Progetto De.C.I.So.
A cura di Anna Marchesini
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